- Lettore e collezionista di libri di fantascienza.

- Traduttore di racconti, questi i miei lavori:

  1. 'Lulungomeena' di G. R. Dickson

  2. 'Replica nel tempo' di Mike Resnick

  3. 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard

  4. 'Veritas' di Robert Reed

  5. 'La Stanza delle Anime Perdute' e 'Base di Settore: Venice' di K. K. Rusch.

  6. Co-traduttore di 'Santiago' di Mike Resnick

  7. 'Oggi sono Paul' di P. Shoemaker pubblicato su Quasar

  8. Nel 2020: 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle' di M. D. Rivera.

Nel Premio Italia del 2016 ho ricevuto 17 segnalazioni tra i traduttori: una grande soddisfazione personale avendo fatto questo lavoro solamente per passione.

Traduttore Finalisti:

- Elena Albertini

- Fabio F. Centamore

- Paolo Attivissimo

- Roberto Chiavini

- Silvia Castoldi e Marco Passarello
Altri segnalati:
- Chiara Reali (22 segnalazioni)
- Flora Staglianò (21 segnalazioni)
- Bruno Vitiello (21 segnalazioni)
- Rita Gozzi (20 segnalazioni)
- Chiara Codecà (19 segnalazioni)
- Wanni Ferdinando Temporin (17 segnalazioni)
- Giuseppe Lippi (17 segnalazioni)
- Gabriella Gregori (16 segnalazioni)
- Marco Crosa (14 segnalazioni)
- Andrea Bonazzi (12 segnalazioni)
- Alessandro Fambrini (11 segnalazioni)
- elena furlan (11 segnalazioni)
- Marco Piva-Dittrich (11 segnalazioni)
- Alessandro Rossi (10 segnalazioni)
- Armando Corridore (9 segnalazioni)
- Giuseppe Mulfari (4 segnalazioni)
- Silvia Castoldi (3 segnalazioni)
- Alberto Meletto (3 segnalazioni)
- Jessica Farella (3 segnalazioni)
- Lia Tomasich (3 segnalazioni)



I  miei preferiti:

Il libro.

Il pianeta proibito è un romanzo di fantascienza dello scrittore inglese di romanzi gialli Philip MacDonald, che in quest'unica occasione usò lo pseudonimo di W.J. Stuart.[1] Il romanzo nasce come trasposizione letteraria della sceneggiatura del film omonimo scritta da Cyril Hume come rielaborazione di un racconto di Irvin Block e Allen Adler, a sua volta liberamente ispirato a La tempesta di William Shakespeare; fu pubblicato per la prima volta nel 1956, lo stesso anno di uscita del film.

Quando l'astronave C-57-D avvista il pianeta Altair-4, il comandante Adams e i suoi uomini pensano di dover compiere una missione umanitaria: rintracciare è riportare sulla Terra gli eventuali superstiti della spedizione precedente. Ma Altair-4 è diventato il paradiso privato di un uomo scaltro e pericoloso, il professor Morbius, che lo abita con la figlia e un robot. Non è solo la diffidenza di Morbius a mettere in allarme i terrestri: l'enigma più inquietante è costituito dalla scienza krell, sviluppata dalla razza avanzatissima che un tempo abitò quel mondo. Un allarme giustificato perché presto una creatura tremenda emerge dalla notte di Altair, cominciando inesorabilmente a uccidere...

Il film.

L'uomo che visse nel futuro. George Pal era noto per il suo pionieristico lavoro nel campo dell'animazione stop-motion, avendo ricevuto già parecchie nomination agli Oscar durante gli anni quaranta. Non trovando finanziatori ad Hollywood che credessero al progetto di un adattamento cinematografico del romanzo di H.G. Wells, egli si rivolse alla divisione britannica della MGM che accettò la proposta.

All'inizio Pal avrebbe voluto scritturare un attore inglese di mezz'età come David Niven o James Mason per la parte del protagonista. In seguito cambiò idea e preferì scegliere un giovane attore australiano, Rod Taylor, per dare al personaggio una dimensione maggiormente atletica e idealista. La parte fu per Taylor il primo ruolo di rilievo in un film.

Il direttore artistico della MGM Bill Ferrari fu l'autore del celebre design della macchina del tempo utilizzata nel film. Oggi considerata un'icona, la macchina è uno strano miscuglio steampunk in anticipo sui tempi. Durante le inquadrature della macchina del tempo si può notare una targa con scritto "Manufactured By H. G. Wells".

Lo scrittore.

Alastair Reynolds. Ha passato l'infanzia in Cornovaglia, poi si è trasferito nel Galles e in seguito ha frequentato l'università a Newcastle, laureandosi in fisica e astronomia. Ha successivamente conseguito un PhD alla St Andrews, Scotland. Nel 1991 si è spostato a Noordwijk nei Paesi Bassi dove ha conosciuto la moglie (francese). Là ha lavorato per il centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale, parte della Agenzia spaziale europea (ESA), fino al 2004 quando ha lasciato l'impiego per dedicarsi esclusivamente a scrivere. È ritornato nel Galles nel 2008 e vive vicino Cardiff.

Di lui ho tutti i suoi libri, pubblicati fino al 2016 in inglese e italiano, autografati durante 'Strani Mondi' di Milano.

La scrittrice.

Kristine Kathryn Rusch. Nata il 4 giugno del 1960 a Oneonta (New York, USA),  ha raggiunto il successo come editor di Magazine of Fantasy & Science Fiction, che ha guidato per sei anni, dal 1991 al 1997, vincendo anche un premio Hugo. In seguito ha abbandonato l'editing per concentrarsi sulla produzione narrativa, diventando una delle scrittrici di punta del mercato americano. Dotata di grandi doti narrative, la Rusch si è dimostrata autrice competente e prolifica in numerosi campi, passando con disinvoltura dalla fantascienza hard al romance, fino ai romanzi gialli. Nella fantascienza si è fatta notare per i suoi racconti e romanzi brevi, come Millennium Babies (premio Hugo 2001 come miglior novelette), Recovering Apollo 8 (Il recupero dell'Apollo 8), The Retrieval Artist (2002, vincitore del premio Endeavour), e Echea, del 1999, finalista a tutti i maggiori premi del settore, dallo Hugo al Nebula, allo Sturgeon e al Locus. È assai celebre il suo ciclo delle Immersioni e della Tecnologia dell'Occultamento (Stealth), con Un tuffo nel relitto (Diving into the Wreck) e molti altri.

Gli amici.

Amici di Uraniamania riuniti in una delle convention annuali denominate Trifidate.

Il mio migliore amico.

Il mio cocker americano: Blacky

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